Firenze 31 marzo - inaugurazione mostra sulle pescatrici Ama dell'isola di Hékura |
Mar 27 Marzo 2012 | |||
INVITO: Palazzo Medici Riccardi, Firenze, 31 marzo ore 17: Inaugurazione mostra fotografica "L'incanto delle donne del mare" di Fosco Maraini nell'ambito di "1912-2012 Ponti fra Culture - centenario della nascita di Fosco Maraini". Dettagli:
Nell'isola di Hèkura, al largo delle coste centro occidentali del Giappone, la pesca degli "Awabi" (molluschi utilizzati per l'alimentazione della popolazione) era un compito riservato alle donne: pesca in apnea nei profondi fondali prospicienti l'isola frequentati ogni tanto anche dai "fuka" (pescecani). Nel celebre servizio fotografico realizzato da Fosco Maraini nel 1954, forse il primo reportage etnografico subacqueo, le "Ama" (così erano chiamate nella lingua locale le giovani donne pescatrici in apnea) sono ritratte nel loro ambiente naturale: fra gli scogli, in acqua e sott'acqua. Questo piccolo gruppo etnico viveva in piccoli villaggi sulle rive del mare e conduceva un'esistenza contrassegnata da un profondo rapporto con la natura e l'ambiente da cui tutta la popolazione traeva sostentamento. La pesca degli "Awabi" era da sempre un compito delle donne della comunità - più adatte per costituzione fisica, e resistenza, all'immersione - più capaci degli uomini nel duro lavoro di pesca in apnea nelle fredde acque del mar del Giappone. L'obiettivo di Maraini riuscì a immortalare un Giappone, per molti versi sconosciuto, ancora nella sua piena vitalità, mentre all'orizzonte s'intravedeva già l'autunno di un mondo destinato, da lì a poco, a scomparire per sempre. Le foto scattate da Maraini a Hèkura furono in parte pubblicate nel volume "L'isola delle pescatrici" del 1962 e successivamente nella raccolta di brani di vari libri ed interviste "Gli ultimi pagani" del 2001. Le foto delle pescatrici "Ama" sono ora di proprietà del Museo delle Culture di Lugano.
Fosco Maraini: Nel corso della sua vita, Fosco Maraini (1912-2004) coltivò almeno cinque campi diversi: l'antropologia, gli studi orientali (ottenne la cattedra di Lingua e Letteratura giapponese all'Università di Firenze), l'alpinismo, la letteratura (che praticò con vena scioltissima e successo internazionale) e infine la fotografia di umani e culture, di paesaggi. Sempre con sguardo lieve, come il Cittadino della Luna in Visita d'Istruzione sulla Terra, il CITLUVIT da egli teorizzato, che osserva silenziosamente e registra ogni cosa, che si appassiona, fino a innamorarsi, dell'oggetto del suo studio, ma che resta distaccato dalle cose perché "capire è il fine ultimo di tutta l'operazione"
galleria fotografica della mostra sul corriere on-line--> http://corrierefiorentino.corriere.it/fotogallery/2012/03/maraini/incanto-donne-mare-2003874007732.shtml
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