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Mauro Corona presenterà il suo ultimo libro a Barga il 22 marzo 2011 alle ore 21 Stampa
Dom 27 Febbraio 2011

"La fine del mondo storto", ultimo romanzo di Mauro Corona (Mondadori ottobre 2010) verrà presentato dall'autore presso il Teatro dei Differenti, a Barga, la sera di martedì 22 marzo 2011.

Mauro Corona (forte alpinista, scultore e scrittore - friulano di Erto in val Vajont) sarà a Barga, a fine marzo, per presentare al pubblico il suo ultimo romanzo.  Ho letto molte recensioni in cui critici e giornalisti sostengono che stavolta Mauro ha costruito un romanzo imprevedibile, un racconto che spaventa ma insegna ed emoziona. Io da lettore implacabile (ho tutti i libri del vecchio Mauro compresi alcuni libricini ora introvabili che pubblicava ad inizio carriera con un coraggioso piccolo editore veneto) non mi sono meravigliato più di tanto. La filosofia di vita e le denunce degli ultimi tre decenni di Mauro, calzano perfettamente con questo racconto sulla fine della nostra civiltà e sulle caratteristiche degli uomini che lui ritiene depositari di antiche saggezze e capacità tali da farli resistere anche a questa "crisi finale": i contadini-montanari. Niente di strano dunque, ma fantarealtà dura scritta però dall'uomo con la bandana e la canottiera nera (anche d'inverno) che dorme nei boschi più volentieri che in casa, parla ai potenti delle malefatte del Vajont senza peli sulla lingua e protesta duro con gli onorevoli che non capiscono che esiste anche una montagna povera e difficile dove... non nevica firmato...

Un ricordo di non troppi anni fa mi rimanda alla mente Fosco Maraini (di ritorno da Merano dove aveva ricevuto un premio speciale, al galà televisivo della montagna, proprio dalle mani di Mauro detentore del titolo l'anno prima) che nel raccontare la trasferta Meranese, organizzata come sempre dal CAI Garfagnana, mi raccontava così l'avventura: "...la sera della premiazione io, Mieko, Luciano e la Franca, abbiamo mangiato con Corona, quello in canottiera e con la bandana da pirata, che tipo... un omaccio...".

Ma vediamo la trama del romanzo:

"Un giorno il mondo si sveglia e scopre che sono finiti il petrolio, il carbone e l'energia elettrica. È pieno inverno, soffia un vento ghiacciato e i denti aguzzi del freddo mordono alle caviglie.

Gli uomini si guardano l'un l'altro. E ora come faranno? La stagione gelida avanza e non ci sono termosifoni a scaldare, il cibo scarseggia, non c'è nemmeno più luce a illuminare le notti. Le città sono diventate un deserto silenzioso, senza traffico e senza gli schiamazzi e la musica dei locali.

Rapidamente gli uomini capiscono che se vogliono arrivare alla fine di quell'inverno di fame e paura, devono guardare indietro, tornare alla sapienza dei nonni che ancora erano in grado di fare le cose con le mani e ascoltavano la natura per cogliere i suoi insegnamenti.

Così, mentre un tempo duro e infame si abbatte sul mondo intero e i più deboli iniziano a cadere, quelli che resistono imparano ad accendere fuochi, cacciare gli animali, riconoscere le erbe che nutrono e quelle che guariscono.

Resi uguali dalla difficoltà estrema, gli uomini si incammineranno verso la possibilità di un futuro più giusto e pacifico, che arriverà insieme alla tanto attesa primavera.

Ma il destino del mondo è incerto, consegnato nelle mani incaute dell'uomo..."